Una moda quella del pesce crudo, che sta conquistando anche i palati più severi ed esigenti.
Complice forse l’influenza della cucina orientale che ama creare piatti unici ed originali senza l’uso dei fornelli, ma mixando i giusti condimenti.
Tra i più famosi piatti di pesce crudo, troviamo, nella maggior parte dei ristoranti del Bel Paese, la tartare.
Vediamola nello specifico.
COS’È?
Pesce (o carne) freschi, tagliati in cubetti rigorosamente con il coltello e poi serviti in composizioni e presentazioni chic, come tortini, con salse create appositamente per bilanciarne il sapore.
ORIGINI
La Tartare, già dal nome, rimanda all’antico popolo dei Tartari, guerrieri nomadi, che per necessità, si nutrivano di carne cruda, battuta e tagliati a pezzetti. Di certo ai tempi non era un piatto chic servito con particolari salse, ma solo un pasto adatto allo stile di vita nomade.
Di seguito questa pietanza arrivò in Russia, dove venne rivisitata e resa più elegante e solo nel XIX secolo approdò anche in Francia dove fu chiamata, appunto Tartare, entrando nelle tradizioni culinarie francesi.
NON SOLO CARNE
Col tempo la tartare è divenuta un piatto anche a base di pesce, nel quale sono maggiormente utilizzati il salmone, il pesce spada ed il tonno, ovviamente crudi.
Per la tartare di pesce è importante utilizzare del pesce che è stato sottoposto ad abbattimento (cioè congelato per almeno 24 ore a una temperatura di almeno -20°C), questa procedura, infatti, evita l’insorgere di batteri nocivi.
Con la tartare di pesce sono spesso accostati condimenti come le patate, l’olio o anche la frutta fresca, che rende il piatto molto chic e profumato.
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