Profiteroles: come prepararlo a casa
Nati in Francia, i profiteroles non sono altro che delle sfere dolci di bignè al cioccolato fondente guarniti con panna montata. Sebbene la ricetta originale preveda che i bignè pieni di panna vengano ricoperti, come già accennato, dal cioccolato fuso, spesso se ne possono trovare di diverse varianti che si caratterizzano, ad esempio, per la presenza di caramello, crema pasticcera o Chantilly oppure, ancora, gelato. Di seguito, verranno analizzati alcuni consigli per non sbagliare nella preparazione dei profiteroles a casa.
Assicurarsi che i bignè siano friabili utilizzando farina debole.
I profiteroles sono un dolce amato da grandi e piccoli che si basa sulla preparazione di bignè con la pasta choux. Inventata da un cuoco di Caterina de’ Medici per poi essere esportata in Francia, la ricetta prevede acqua, uova, burro e farina debole. La cottura ha bisogno di essere divisa in 3 tempi contraddistinti da temperature differenti così che la pasta possa gonfiarsi e divenire cava all’interno. Conclusa la cottura, farciremo i bignè con la crema Chantilly (o anche con crema pasticcera o panna) e li copriremo con del cioccolato fuso. Innanzitutto, nello specifico, sarà necessario procurarsi un pentolino dal fondo spesso. Una volta aver tagliato il burro a cubetti ed averli riposti in esso, occorrerà aggiungere sale, zucchero ed acqua. Dopodiché si dovrà portare il tutto ad ebollizione per poi rovesciare la farina in un unico gesto. Ebbene, a questo punto, con una certa velocità si dovrà girare fino a vedere il composto assumere la forma di una sorta di palla che si staccherà, infine, dalle pareti del recipiente. Spento il fuoco, verrà il momento di far intiepidire l’impasto allargandolo con un po’ di fatica. L’aggiunta delle uova dovrà avvenire in una specifica modalità: infatti, non si potrà unire il successivo fino a quando il precedente non risulti ben incorporato all’interno dell’impasto stesso.
Abbassare la codina dei bignè.
Raggiunta la consistenza di una crema pasticcera (magari aggiungendo un altro albume), si procederà con l’inserimento dell’impasto in un’apposita sac à poche e creare i bignè con la grandezza desiderata (ovviamente, distanziandoli l’uno dall’altro). Abbassare la codina sulla cosa dei bignè servirà ad evitare che questa si bruci in fase di cottura. Conclusa tale operazione, la teglia con i bignè dovrà essere riposta in un forno riscaldato a 180 gradi per una ventina di minuti circa. Alla fine, essi dovranno essere vuoti all’interno e privi di parti non cotte.
Inserire una teglia per volta.
In genere, per quanto riguarda la cottura in forno dei bignè, viene spesso consigliato di inserire in esso solo una teglia per volta. Tuttavia, qualora vi sia l’esigenza di cuocerne ben due, è bene ricordare di optare per la modalità ventilata senza attese. Infatti, in tal caso, sui bignè potrebbe venire a crearsi una sottile crosticina in grado di impedirne una cottura corretta.
Preparare una leggera e delicata crema Chantilly: fare attenzione alla panna e allo zucchero.
La crema Chantilly è nota per essere molto più delicata e leggera della comune crema pasticcera: pertanto, essa risulta essere l’ideale per torte preparate con del Pan di Spagna. Prepararla è molto semplice. Infatti, si avrà bisogno solo di panna fresca, zucchero a velo e vaniglia. La versione all’italiana, invece, prevede l’unione di crema pasticcera e panna montata. In ogni caso, si dovrà ricordare di non sbagliare panna: dunque, si dovrà assolutamente evitare la panna da cucina propendendo solo per quella da montare. In più, anche la misura dello zucchero dovrà essere tenuta sotto controllo poichè una quantità eccessiva potrebbe conferire alla crema una sensazione di stucchevole, quindi non piacevole per il palato.
Glassa dei profiteroles: monitorare la fusione del cioccolato.
L’ultimo step nella preparazione dei profiteroles è quello che riguarda il rivestimento con il cioccolato. Ebbene, in merito, occorre evidenziare come, sia che venga fuso a bagnomaria sia nel microonde, si debba prestare una certa attenzione a non bruciarlo sottoponendolo, magari, allo stress di temperature eccessive per un tempo prolungato.